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"Ci siamo abituati a pensare alle città come dati e numeri. Sohail Karmani muta i dati in volti, i numeri in persone. Un atto catartico per ritrovarsi in contatto con il reale concetto dell'umano. Mi piace pensare al suo lavoro non come fotografia ma come visione di un mondo che ci sfugge. Attraverso la sua fotografia Sohail trova il modo di farci sentire come se fossimo di fronte ad altari fatti di sguardi veri; di carne viva, di piedi sporchi che cantano la vita. Sohail Karmani ci trasporta su un pianeta che magnifica l'uomo nella sua vera essenza per la generazione 3.0, figlia dei pixel. La sua opera diventa carne da toccare, capelli da accarezzare, volti da amare. La sua mente possiede gli strumenti per trasformare il metafisico in fisico, l'esteriore in interiore, le avventure del corpo in avventure dello spirito. Non siamo noi a guardare le sue opere. Sono loro che ci osservano." (Mustafa Sabbagh) "Sohail Karmani ha prodotto straordinarie immagini dalla sua città d'origine, in Pakistan, raggiungendo un grado di sensibilità e intimità che si può cogliere appieno nelle persone che ha ritratto, forti, dignitose e sicure di sé. La sua fotografia, d'impostazione formale, è resa speciale da una texture quasi pittorica, immagini equilibrate e composte e un forte senso dello stile." (Ed Kashi) "Le magnifiche fotografie di Sohail mi hanno riportato in Pakistan. Attraverso i suoi ritratti, semplici e onesti, dove a emergere è la dignità delle persone, Sohail riesce a imprimere nello sguardo di chi osserva ogni espressione dei suoi personaggi. Persone anonime e umili posano in modo informale e innocente per la sua macchina fotografica. Sohail ha raggiunto l'obiettivo di ritrarre la sua gente, e lo ha fatto in modo magistrale." (Emilio Morenatti)