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A quarantun anni dalla scomparsa di Maurits Cornelis Escher, questa monografia - curata da Marco Bussagli, saggista, storico dell'arte e docente presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, dal collezionista e studioso di Escher Federico Giudiceandrea e da Luigi Grasselli, matematico, docente e pro-rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia - documenta la produzione dell'incisore e grafico olandese conosciuto principalmente per le sue xilografie e mezzetinte che tendono a presentare le costruzioni di mondi impossibili, le esplorazioni dell'infinito, le tassellature del piano e dello spazio, i motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti. Accanto alle sue celebri incisioni - tra le quali spiccano capolavori assoluti come Tre sfere I (1945), Mani che disegnano (1948), Relatività (1953), Convesso e concavo (1955), Nastro di Möbius II (1963) vengono presentati anche numerosi disegni, documenti inediti e interviste all'artista che mirano a sottolineare il ruolo di primo piano che egli ha svolto nel panorama storico artistico sia del suo tempo che successivo.