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"Nato nel 1406, come si calcola facilmente, aveva Filippo Lippi allora la tonda età di cinquant'anni, creduta meno adatta a cose forti e nuove di quella di quaranta, di trenta: e dei venti non parliamo. Ma pare poi che ciò sia vero per coloro appunto che stanno a contarsi gli anni addosso, a calcolare passi, passaggi, cedimenti: mentre chi, giorno dopo giorno, anno per anno, allunga con semplice lena la mano ai frutti, può arrivare senza ceder gioia ed appetito a cinquanta, a sessanta e chissà quanti ancora: fino a che la pietà di Dio, annoiata del suo lieto peccare, lo toglie dal mondo alla buon'ora." Frate di dubbia condotta, amante delle donne, artista di fama, Filippo Lippi giunge a lavorare nel convento di Santa Margherita a Prato, dove incontra la giovane e bellissima suor Marta, al secolo Lucrezia Buti, fattasi monaca per decisione del fratello, ricco mercante fiorentino. Con lei Filippo sarebbe poi fuggito, e da quell'unione avrebbe avuto il figlio Filippino, a sua volta celebre pittore. Allegro giocoliere di parole, Roberto Piumini racconta con grazia, leggerezza e fine ironia una storia d'amore: amore per la pittura (e per la scrittura) prima ancora che per la bellezza.