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Nata a Bucarest nel 1951, Doina Botez dal 1989 vive e lavora a Roma, dove si dedica esclusivamente all'attività di pittura e grafica. Nella sua opera riesce ad esprimere anche alcuni aspetti tragici della dittatura rumena, nelle illustrazioni dei versi di una importante poetessa dissidente. Questa monografia offre un'ampia prospettiva sulla produzione dell'artista, attraverso le numerose opere su tela e i lavori in tecnica mista su carta che ben restituiscono la sua elegante e sensuale visione dell'arte, fatta di tormentate pennellate e ambigue presenze. Le figure metamorfiche, i personaggi mitologici e le scene barbariche sembrano fuoriuscire dalla tela per raccontare nella loro matericità una storia che la Botez riesce a narrare nelle due dimensioni attraverso i colori squillanti delle tradizioni popolari del suo Paese natale. La tecnica pittorica mista concorre a creare un diaframma fra soggetto e spettatore in una visione prospettica deformata, raffigurando più volti in un volto, corpi umani ed animaleschi insieme, erotici, terrificanti o grotteschi, cancellandone i caratteri tradizionalmente intesi e descrivendo la metamorfosi con appassionata attenzione al fine di renderlo diverso da sé per caricarlo di altre capacità espressive, altri poteri che rivelano l'energia segreta ed oscura della fantasia e del sogno.