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"Potevamo anche far finta di niente, però è andata così, ci siamo detti che quando il gioco si fa duro... potevamo anche metterci in salvo, come salendo nella fly zone di un drone, e guardare tutto da quella prospettiva, dunque guadagnando una certa distanza da un'epoca così francamente brutta, per la miseria, che mai ce ne furono di così, almeno non nell'arco di tempo della nostra esistenza. Invece ci siamo messi a contare, ci siamo messi pancia a terra, abbiamo scavato un solco, abbiamo messo sacchetti di sabbia alle finestre e scelto un titolo che più eroicamente novecentesco proprio non si può: la trincea delle arti. Il punto di partenza, la startup del numero che adesso avete tra le mani il convegno che giusto un annetto fa si dedicò qui, nell'accademia di Napoli e a cura di Giovanna Cassese, al Bauhaus, al centenario della sua fondazione. Un anno fa e poi per mesi, negli ambienti artistici, letterari, filosofici, si discuteva soprattutto di clausura, di raccoglimento ritrovato, di silenzio necessario. Non c'era redazione culturale che non ruotasse, che non si facesse un bel giro intorno... alla propria stanza. Oggi emerge un rinnovato desiderio di responsabilità individuale e collettiva - lo percepiamo ascoltando ciò che hanno da dirci storici, artisti, scrittori, designer, editori - ed è anche per questo che il richiamo al Bauhaus funziona." [dall'editoriale di Marco Di Capua]