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"Quando esordisce nella seconda metà degli anni settanta sulla scena barese, Franco Dellerba si muove in un contesto denso di contraddizioni, in un territorio periferico dell'arte che però aveva già registrato alcune significative esperienze... Il suo primario riferimento, sin dalla seconda metà degli anni settanta, è la Puglia, naturalmente, non in un'accezione stereotipata, legata magari al paesaggio ancestrale delle murge o degli uliveti, Dellerba osservava il contesto antropologico, sociale, storico e architettonico in cui operava. Entusiasta delle ricerche di Ernesto De Martino, sul fronte degli studi antropologici, o di un Mario Cresci, sul fronte della fotografia di ricerca, si può considerare un artista concettuale, per la sua capacità ineffabile di spaziare, di osservare, di far proprie determinate istanze, e di confrontarsi con differenti artisti conosciuti lungo il suo percorso, da Sol Lewitt ad Alighiero Boetti". (Dalla presentazione di Lorenzo Madaro).