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Oltre un centinaio di costumi, l'idea di una messa in scena onirica dove protagonista non è più la figura femminile - musa d'elezione di Capucci - ma la maschera maschile. Un pianeta dove l'uomo, scardinando ogni stereotipo, indossa guardaroba estrosi degni della fauna esotica di un serraglio rinascimentale, delle grottesche visionarie concepite dalla fucina di Raffaello: un caleidoscopio di ibridazioni che rende maestoso ogni portamento, i costumi immaginari simili ai travestimenti estemporanei di un redivivo dionioso e del suo corteo camaleontico.