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La società dei consumi è un destino ineluttabile? Superata la crisi, i richiami a una vita sobria, austera, a stili di vita sostenibili finiranno per essere archiviati come brutti ricordi di una fase economica congiunturale particolarmente sfavorevole? E se, al contrario, fossimo di fronte a una nuova era della società dei consumi e a una vera e propria svolta culturale? Il libro indaga il rapporto tra felicità e consumi, dando conto dell'ampio dibattito contemporaneo sul tema, svelando i paradossi, le ambiguità, i limiti che hanno caratterizzato questo rapporto sino a oggi. Sulla scia delle riflessioni alternative che stanno nascendo sul tema della "crescita", propone una via di uscita all'empasse che stiamo vivendo: la felicità responsabile. Un'accezione di felicità che, partendo dal concetto di responsabilità sociale condivisa, è in grado di sviluppare una diversa definizione di "benessere" che consenta di cogliere il portato di forme di economia che mantengono sullo sfondo valori quali fiducia, reciprocità, solidarietà, equità, autenticità, sostenibilità, giustizia, inclusione sociale, mettendo in campo considerazioni morali e politiche.