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Alain Touraine è uno dei sociologi più noti; autore di migliaia di pagine tra volumi propri e collettanei, prefazioni, interventi, saggi, interviste, articoli su giornali, in varie lingue. È un percorso che dura da cinquant'anni e che dunque ha attraversato varie fasi di ripensamento e di approfondimento, passando da un tema tipico dell'Ottocento (la sociologia del lavoro) ad un tema tipico del Duemila (la sociologia del soggetto). Molti vedono in lui uno dei maggiori rappresentanti di un impegno radicalmente democratico, che affronta in maniera innovativa i temi dei diritti, delle donne, della convivenza, con una forte tensione verso il futuro e la storia che è in costruzione. Il volume mette in rilievo la relazione di Touraine, negli anni formativi, con la cultura francese del suo tempo. Tra le varie dimensioni del sociale, c'è una quotidianità controllata, strutturata organizzata, e ci sono le discontinuità, le emergenze, le accelerazioni, i movimenti e gli antimovimenti. In Touraine, insieme ad una venatura di esistenzialismo e di romanticismo, è profondo il legame con la storia della sociologia: una disciplina che genera conoscenze, si impegna politicamente, trasforma le maniere di ragionare, ricompone l'allocazione delle risorse, produce risultati concreti e duraturi. Quale che sia il giudizio finale sull'utilità pratica e sull'ortodossia scientifica, l'opera di Alain Touraine fa parte di una tendenza assai rilevante nel lavoro dei sociologi e degli intellettuali.