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Affrontare il problema della valutazione del lavoro di polizia è un compito particolarmente arduo, per la complessità della professione e per l'insieme degli attori sociali che coinvolge. La difficoltà è inoltre acuita se si accetta il concetto secondo il quale la nostra sicurezza oggettiva e il senso della nostra insicurezza soggettiva dipendono da numerosi fattori di cui la società deve farsi carico nel suo complesso, dall'inquietudine al disagio sociale, all'insieme dei bisogni destinati a moltiplicarsi per la struttura stessa della società. Assodata l'opportunità e la necessità di valutare il lavoro della polizia, sarà importante trovare un equilibrio tra indicatori troppo generici e altri troppo specifici, per ottenerne alcuni che possano realmente facilitare la riuscita del lavoro in condizioni di legalità, libertà e dignità per tutti. Gli autori analizzano in primo luogo le modalità dell'attività di polizia, esaminandone i principali settori di intervento, per poi prendere in considerazione le più significative esperienze di valutazione del lavoro delle Forze di Polizia, messe in atto nelle principali realtà internazionali, evidenziandone gli aspetti positivi e i limiti. Il volume si chiude con una serie di proposte finalizzate a introdurre anche nel nostro paese modalità di valutazione semplici e al contempo concrete. Il lavoro è arricchito da un contributo del Prefetto Antonio Manganelli, Capo della Polizia e Direttore generale della Pubblica Sicurezza.