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La città contemporanea negli ultimi decenni ha continuato a crescere anche se in misura diversa rispetto al passato. Le nuove dinamiche di tipo socio-economico, legate ai processi di metropolizzazione del territorio e al decentramento delle funzioni di rango metropolitano, hanno determinato una nuova configurazione dei nuclei urbani, diventati poli attrattori di funzioni pregiate rispetto al loro intorno territoriale e in grado di stabilire relazioni territoriali decentrate sul territorio e non più localizzate solo al centro dell'agglomerato. Un dato abbastanza evidente è che allo stato attuale questa nuova dimensione fisica della città contemporanea entra in conflitto con la dimensione istituzionale, corrispondente alla delimitazione amministrativa dei confini comunali, e rende difficile la sua definizione per il determinarsi di situazioni di conflittualità e resistenze reciproche tra i diversi livelli istituzionali coinvolti. I modelli in corso di sperimentazione in alcune città europee evidenziano situazioni dove il problema del governo metropolitano è stato affrontato con soluzioni istituzionali rigide e forti e la creazione di livelli di governo a elezione diretta, situazioni in cui esistono solo autonome sperimentazioni dal basso con reti di cooperazione e coordinamento che si formano tra municipalità, agenzie di governo a vari livelli e i soggetti privati, e infine situazioni in cui coesistono le due componenti di livello di governo, autoritativo e la componente volontaria.