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Una comunità urbana nella quale le famiglie e le istituzioni locali sono imbricate in un complesso reticolo di rapporti insieme sociali, rituali, finanziari e comunitari. Un viaggio tra i meandri di una società contraddittoria, nella quale la conflittualità si specchia nella solidarietà comunitaria, i valori spirituali in quelli economici; il cui tratto barocco si rivela tuttavia nell'onnipresente propensione all'accordo, alla composizione degli opposti. La stessa frattura aristotelica tra il domestico e il pubblico, ovvero tra l'unità dell'oikos e la molteplicità della polis, pare dissolversi in una tropologia della parentela che riconduce le istituzioni ed infine la stessa comunità alla metafora della famiglia. Ne consegue una oikonomia cittadina, le cui componenti orientano le proprie strategie e comportamenti economici più verso la faticosa ricerca di un equilibrio instabile, che componga gli interessi di differenti soggetti racchiusi dalla membrana comunitaria, che non verso la massimizzazione. Questa visione articolata dell'interesse economico, che comprende la cura delle relazioni comunitarie e la reciprocità caritativa, avvolge gli stessi scambi, così come le dinamiche del credito, la fiscalità cittadina e quella statale.