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Umanesimo e Rinascimento riscoprono come nuovo l'antico e proiettano il passato sul futuro, permettendo di ritrovare nella cultura classica un valore, una norma, una verità. Al tempo stesso trasformano il patrimonio degli antichi in un gigantesco catalogo di citazioni, in una rassegna di topiche all'infinito utilizzabili e combinabili. Quest'ampia strategia è unitaria, ma si articola in un repertorio assai ricco di metodi e procedimenti: esiste insomma una scrittura del classicismo, che si articola però in una fenomenologia infinitamente differenziata. A cominciare dalla grande pastorale del Sannazaro, passando per le fascinose architetture di Ariosto e Folengo, diversissime sono le immagini elaborate in nome dell'ideale antico. E ancor più numerosi, in latino e in volgare, sono i modelli ovvero gli schemi esemplari che dal passato riemergono a segnare la via per nuove esperienze di scrittura. I saggi qui raccolti esplorano alcuni frammenti di questa molteplicità: Rinascimento, che sarebbe più veritiero chiamare Rinascimenti.