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La storia linguistica dei libretti d'opera, settore degli studi poco e solo di recente indagato, crocevia interdisciplinare tra storia della lingua, storia della letteratura, storia della musica, offre ancora molti ambiti da illuminare. Il titolo del volume, riprendendo l'etichetta di 'parassita' che del librettista ottocentesco è stata data da uno studioso, Gabriele Baldini, vi aggiunge l'eloquente aggettivo che rimarca il prestigio letterario di molti testi per musica. Si affrontano autori e tendenze dal Seicento ai giorni nostri, a partire da un autore centrale della librettistica secentesca come Giovan Francesco Busenello, i cui libretti, musicati da Monteverdi e Cavalli, rappresentano esempi notevoli dell'opera veneziana del XVII secolo. Il secondo capitolo ha per oggetto i metamelodrammi, microgenere rappresentativo della duplicità dell'opera settecentesca, tra melodramma serio e opera comica. Si passa poi all'Ottocento, studiando librettisti per compositori importanti, con particolare attenzione ai rapporti tra poesia e musica, come Romani autore di libretti per Bellini, Cammarano e Ruffini librettisti per Donizetti, Piave e Boito librettisti per Verdi, fino a Luigi Illica, uno dei principali librettisti tra Otto e Novecento, autore di testi assai differenti scritti per compositori diversi. Nell'ultimo capitolo ci si accosta ad un'opera contemporanea, Giocasta di Azio Corghi con libretto di Maddalena Mazzocut-Mis, attraverso un'intervista con gli autori.