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L'Italia contemporanea vive drammaticamente i profondi cambiamenti imposti da un rapido e consistente flusso immigratorio. Questi cambiamenti appaiono più pronunciati nelle aree in cui, fino a un recente passato, l'immagine e la memoria erano legate all'emigrante con la valigia di cartone in partenza per le Americhe. Tuttavia, nessuna immagine viene sostituita in modo indolore e automatico. L'irruzione dei migranti sulla scena pubblica locale e nell'agenda politica nazionale provoca infatti non solo un turbamento nella vita quotidiana, ma anche la necessità di una ridefinizione del Sé, in questo caso costituito dai locali e dai migranti, tesi nello sforzo di un collettivo processo di immaginazione di un modello di convivenza. Lo studio presentato ha preso avvio a Padova per poi allargarsi ai contesti più ampi della Provincia e della Regione. Gli eventi sono stati considerati come spazi di riflessività pubblica in cui gli attori, per mezzo della narrazione e di performance di tipo politico, hanno presentato se stessi e hanno messo in scena le loro reciproche rappresentazioni. I dati raccolti suggeriscono che ciascuna delle due parti costruisce la sua identità politica in relazione all'altra parte e che nessuna delle due può costruirsi a prescindere dall'altra. Per cogliere questo contesto in trasformazione è stato considerato il modello processuale elaborato da Victor Turner, il dramma sociale come strumento fra i più capaci a svelare il senso di ciò che sta avvenendo nelle pratiche di integrazione.