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L'etnosociologia rappresenta da tempo l'alternativa più accreditata alla sociologia standard (o positivista, o quantitativa). Di fatto, si colloca a ridosso del lavoro sul campo (fieldwork), completandone l'impianto metodologico. Alla raccolta dei dati, infatti, alla procedura con cui si procede al loro "protocollo" (quale è stato per anni indicato dall'etnologia e dall'antropologia) interviene ora questa riflessione critica sul modo di praticare con ben altra consapevolezza la ricerca sociologica. Lapassade, con questo volume apparso in Francia agli inizi degli anni novanta, veniva a colmare il vuoto presente nelle ricerche sul campo praticate nel quindicennio precedente. Si trattava allora di attrarre l'attenzione dei ricercatori di etnologia e antropologia, impegnati a produrre una differenza attendibile rispetto alle ricerche della sociologia tradizionale, verso temi che andavano chiariti non già all'interno della "polemica sociologica" quanto piuttosto per dar conto della consistenza epistemologica del nuovo orientamento qualitativo. Un testo, dunque, che entra a pieno titolo nel dibattito attuale che viene svolgendosi a ridosso di una messa a fuoco dei temi etnografici resi urgenti in Italia - dalla crisi sempre più evidente delle scienze dell'educazione.