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Una sfida in un certo senso dovuta, perché chi si occupa di strumenti gestionali a disposizione delle organizzazioni, non può non avere la curiosità intellettuale, sentire il dovere professionale, di andare a vedere risultati ed effetti che questi producono nel loro più o meno strutturato utilizzo: e quale miglior termometro del clima organizzativo e della sua misurazione? Il motore principale di questo lavoro sta proprio nella volontà di fronteggiare le "perturbazioni" e gli "anticicloni", gli esiti climatici, che possono scaturire dall'aver impostato la gestione del proprio contesto facendo ricorso a metodologie e strumentazioni i cui risvolti, molto spesso, risultano essere poco investigati e percepiti. Valutare e valorizzare persone e gruppi, misurarne competenze, potenziale e possibilità di sviluppo, servirà pur a qualcosa o rappresenta mera esercitazione gestionale: non fosse altro per giustificare certi "investimenti"! E allora, alla fine, forse molti si convinceranno che non ne vale proprio la pena e conviene lasciar andare le cose al libero e naturale alternarsi delle stagioni... o, viceversa, potrà trovare la conferma dell'efficacia di un percorso, attraverso confronti e casi concreti, che potranno sicuramente suggerire anche opzioni di miglioramento e opportunità di nuova crescita.