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Gli scritti raccolti nel volume hanno come denominatore comune l'area milanese in particolare e più in generale quella lombarda, e rappresentano un filone coerente di studi sulla politica, la società e la cultura tra XIX e XX secolo. Il medico-statistico Giuseppe Ferrario e i soci della sua accademia, l'utopia pedagogica nazionale del ministro della cultura Cesare Correnti, il garibaldino e deputato Giuseppe Marcora come capostipite di una dinastia di avvocati, i percorsi paralleli dei 400 membri dell'élite politica milanese tra l'Unità e la Prima guerra mondiale, i profili sfuggenti dei 3500 giovani fascisti inquadrati nella Legione Ettore Muti; e ancora la biografia marginale di un intraprendente carrettiere migrante e la dialettica tra imprenditoria e amministrazione locale nell'impianto delle prime reti telefoniche a Milano sono i protagonisti di queste pagine. Si tratta di tasselli di una storia più ampia che individua l'ambito "locale" come luogo privilegiato per la ricostruzione dei rapporti tra politica e società, quello nel quale esercitare in modo più approfondito un'indagine dettagliata sui rapporti tra i gruppi, le associazioni, le singole personalità e le istituzioni.