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Il Cap, creato nel 1928 come Consorzio di quattro comuni della provincia di Milano, è oggi uno dei maggiori operatori nazionali non solo nel campo dell'acqua potabile, ma anche nei servizi di fognatura e di depurazione, mentre 200 comuni delle province di Milano, Lodi e Pavia aderiscono a quella che è ormai una società per azioni. Il volume ripercorre il lungo viaggio di un ente-impresa dagli anni del fascismo, quando ogni opera pubblica diveniva "opera del regime", alla faticosa ricostruzione postbellica, dall'imponente piano di costruzioni di acquedotti negli anni '50 e '60, nel periodo di massimo sviluppo industriale e anche demografico della provincia, ai nuovi e grandi problemi aggravatisi a partire dagli anni Settanta-Ottanta dello scorso secolo: prima l'abbassamento della falda acquifera, poi la questione gravissima del suo inquinamento e infine, come impostazione tendenzialmente risolutiva dell'esaurimento o della degradazione delle risorse acquifere, la creazione di un sistema idrico veramente integrato con l'avvio dei primi impianti di depurazione. Le vicende di un'impresa si intrecciano con quelle economiche, sociali e politiche di un importante territorio lombardo e con quelle nazionali, offrendo un notevole contributo alla conoscenza dell'origine e degli sviluppi di una tipica impresa operante nei servizi a rete e di pubblica utilità.