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Nelle aziende si è sovente portati a definire in modo approssimativo o intuitivo il valore effettivo di un miglioramento, il costo di un insuccesso oppure il costo e il valore di una procedura-prassi normalmente applicata. Se si intende invece misurare correttamente queste entità economico-qualitative, è necessario ricorrere ad un'appropriata integrazione del "controllo economico di gestione" e del "sistema di gestione per la qualità", estesa a tutte le attività dell'impresa. Determinare e sviluppare, in modo appropriato ed efficace, questo strettissimo rapporto non è però possibile se non si adottano degli specifici e precisi criteri che lo interpretano e lo definiscono. Per avere dei risultati pratici, applicabili alla realtà aziendale, questi criteri devono necessariamente riferirsi e derivare dai principali sistemi che governano un'impresa, cioè il Controllo economico di gestione e il Sistema qualità, per i quali è basilare la loro integrazione pratica e continuativa, che in questo volume è stata chiamata "controllo di gestione della qualità".