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Le sofferenze individuali che sfociano nel martirio suicida potrebbero essere catalogate tra i traumi di guerra se le persone traumatizzate non fossero calamitate verso l'organizzazione terroristica e non fossero attratte dalla cultura di morte della loro comunità. Il fenomeno del terrorismo suicida non può realizzarsi senza l'incontro e l'azione sinergica di due componenti: la rete (la parte psicotica) e l'adesione compiacente del singolo individuo con la sua rabbia impotente, il suo desiderio di martirio e di sacrificio ideale.