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L'emergere delle prime forme di insegnamento agrario, dai progetti del Settecento fino alla comparsa di vere e proprie scuole per la formazione tecnica in agricoltura nel secolo successivo, costituisce un caso emblematico del rapporto tra istruzione e sviluppo economico. Le origini dell'istruzione agraria nell'Italia preunitaria, inquadrate nella più ampia dimensione europea, scandiscono il lento passaggio dalle forme antiche del sapere contadino alle moderne scienze e tecnologie agrarie, con la nascita di istituti, scuole e poderi modello che a partire dal XIX secolo andarono ad affiancare i tradizionali canali empirici e informali di trasmissione delle conoscenze. L'agricoltura, attività pratica per eccellenza, diventava così anche oggetto di studi e ricerche, approdando come materia d'insegnamento tra i banchi di scuola e sulle cattedre dell'università. Dopo le pionieristiche iniziative locali e private, si delinea il ruolo dello Stato nel campo dell'istruzione tecnica e professionale, con lo scopo di sostenere lo sviluppo agricolo come parte del più ampio processo di trasformazione economica del Paese alle soglie della prima industrializzazione.