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A Coppet, una cittadina svizzera sul Lago Lemano, in un quarto di secolo a cavallo tra il 700 e l'800, un gruppo di intellettuali di prestigio disegnarono il futuro dell'Europa e inventarono la modernità. Li univa la comune avversione all'Europa di Napoleone, quella dell'accentramento, dell'interventismo degli Stati-nazione, del massimalismo rivoluzionario. Oggi l'Europa di Napoleone è ormai al capolinea e mostra tutti i suoi limiti. Quel disegno quindi torna di scottante attualità. Il volume illustra come l'Europa può mettersi oggi sui binari giusti lasciandosi alle spalle l'eredità del modello napoleonico, lo statalismo e la centralizzazione, e riprendere il cammino dell'integrazione attraverso le riforme, il federalismo, la valorizzazione delle differenze, lo sviluppo di un nuovo modello di industria e di società. L'Europa di domani è l'Europa delle libertà, dei diritti umani, della parità uomo-donna, delle nazioni e della società civile. È l'Europa di M.me de Staèl, Necker, Constant e Sismondi. È l'Europa di Coppet.