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Uno e decisamente molteplice, ma soprattutto inafferrabile come i "Fantasmi" che ha per titolo: questa è la raccolta di Alessandro Marocchi che, come nel mito della caverna, mescola figure ed eidola, immagini e suggestioni, realtà e oniriche visioni. Sfogliando e leggendo le composizioni qui raccolte, è infatti possibile accorgersi a poco a poco che per l'autore, l'idea stessa di poesia è inscindibile dal concetto di vita. Non solo infatti le poesie - e le filosofie, sineddoche della parola e del pensiero - in un qualche modo derivano dalla vita, rappresentandone in versi e inchiostro la sua unicità e meraviglia, ma, in un certo qual senso, le poesie hanno una loro vita, anche prima di essere ingabbiate nella prigione di carta. (dalla prefazione)