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È profondamente attraversata da uno spirito palingenetico la silloge che qui presenta Cinzia Nobile, una raccolta estremamente introspettiva, ma anche un modo per guardare e guardarsi dentro. "Vecchi fantasmi e difetti musicali": il titolo dice già tutto, racconta della ricerca dell'autrice di affrancarsi da un passato a volte pesante, che la schiaccia a terra impedendole di spiccare il volo, ma è anche radice dalla quale trae forza per allungare i suoi rami; è una raccolta che riconosce e accetta le dissonanze dell'autrice, ma non per questo si astiene dal considerarle preziose. D'altronde è dall'impurità che nascono le perle, è il difetto che sentenzia l'unicità.