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"Oh, quante belle figlie, madama Dorè, oh, quante belle figlie...". È una canzoncina nota a tutti, che ispira allegria e tranquillità. Il romanzo di Pinella Fernandez mantiene questa sorta di speranza fanciullesca, ma descrive in modo crudo e intimistico tutte le sofferenze di una ragazza, Chiara, nel suo rapporto conflittuale con la madre. È sempre la figura genitoriale difatti l'oggetto delle attenzioni maggiori, anche se non viene risparmiato il resto della famiglia, rea di aver trascurato l'educazione sentimentale e non solo di una ragazzina. "Madama Dorè" è fondamentalmente un diario rivelatore, uno "sfogo" controllato, capace di divenire luogo della memoria e perché no strumento per una possibile riconciliazione.