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A quarantacinque anni, Daniele Serra si trova al penultimo gradino della sua carriera. Ha appena ottenuto una promozione, pur essendo un uomo del tutto estraneo ai farraginosi ingranaggi della piccola burocrazia locale. Nuovo incarico, nuova segretaria, nuovo ufficio. E, nel nuovo ufficio, una nuova scrivania. È la scrivania del Federale di Genova, che del Ventennio conserva intatto lo stile imponente e un po' pretenzioso. In essa, un'arma nascosta. Una P38 dalla quale, chissà quando e da chi, sono stati esplosi due colpi. Da qui ha inizio, per Daniele, una vera e propria "avventura dello spirito": l'avventura della sua formazione o, meglio, della sua trasformazione. Rigido e caparbio, complici alcuni incontri, saprà ripensarsi, riuscendo a leggersi, e a farsi leggere dagli altri, in modo nuovo.