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Il velo di Sais, della signora dell'Occidente, della dea emersa dalle acque primordiali del Nilo ispira il titolo scelto per questa silloge. Simbolo del cambiamento, della verità che sfugge nel momento in cui sta per essere conquistata, del velo sotto al quale si cela il mistero della conoscenza che nessun mortale può sollevare. [...] Soltanto la poesia può svelare per Angelo Sopini, con il potere magico ed evocativo della parola, il fondo noumenico della realtà. Suggestioni ed evocazioni queste compiutamente espresse attraverso l'impronta ermetica, propria dello stile dell'autore, che emerge prepotente da liriche intense e brevi che colpiscono per profondità e immediatezza del messaggio. Lampi che il poeta coglie e ferma sul foglio bianco, quasi nel tentativo di intrappolarne così l'essenza. [...] È una poesia essenziale, una poetica del frammento, del componimento raffinato in cui nessun grafo è scelto a caso, in un reciproco condizionamento di intuizione poetica e reale patimento. Tra la tenerezza per le piccole cose finite e l'aspirazione all'infinito.