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Il cibo incarna tutte le grandi contraddizioni del nostro tempo. Se nel resto del pianeta milioni di esseri umani soffrono la fame, nei paesi occidentali più della metà degli abitanti è sovrappeso, e gran parte di chi non ha reali problemi di peso si sottopone comunque a diete ossessive quanto inutili, che spesso provocano gravi disturbi del comportamento. Non siamo tutti impazziti: il problema è che le grandi multinazionali alimentari speculano sulle nostre fragilità. Per loro il cibo è solo una merce, e se da una parte si ingegnano in tutti i modi per farci diventare schiavi dei loro prodotti, dall'altra ci ingannano vendendoci alimenti dietetici inefficaci, quando non inutili o dannosi. Nel frattempo, in tv spopolano cuochi-star e dietologi-guru. Tutti parlano di come e cosa mangiare, eppure la maggior parte di noi consuma i pasti sempre più in fretta, e la tavola ormai non è più il luogo della famiglia, ma il teatro delle nostre solitudini e delle nostre ansie. Se un tempo il cibo era nutrimento, convivialità, amore, oggi è soprattutto una merce, uno spettacolo, un simbolo a cui attribuiamo un valore salvifico o nefasto, un'ossessione. E può diventare una droga, perché i colossi dell'alimentazione sanno fin troppo bene che la giusta dose di certi ingredienti crea dipendenza. Questo libro vuole essere un manuale di sopravvivenza per sfuggire all'impero del cibo: grazie a decine di esempi, interviste, dati storici e studi neuroscientifici, Andrea Casadio smonta tutti i falsi miti sull'alimentazione e ci insegna che per condurre una vita sana ed equilibrata il segreto è recuperare un rapporto più sereno con ciò che mangiamo.