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Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a inseguirlo e a riacciuffarlo quando meno se lo aspetta. Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan - il ragazzo dal viso di bambola, il cacciatore di aquiloni - è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve partire, tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C'è un mondo violento, assurdo e sinistro, dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.
Amir e Hassan sono due bambini afghani cresciuti insieme: sono come fratelli, non fosse altro che Hassan è il servo personale di Amir. Per tradizione, quindi, Hassan è inferiore al suo unico e affezionato compagno di giochi. Gli è fedele e lo sarà sempre, anche quando Amir non riuscirà a vincere la sua vigliaccheria, una volta più di tutte le altre, provocando un solco profondissimo nel loro rapporto. Il senso di colpa è difficile da affrontare ma impossibile da sotterrare: passano gli anni e Amir, con suo padre Baba, emigra negli Stati Uniti. Riesce a perseguire il proprio sogno, quello di diventare uno scrittore; riesce a conquistarsi un po’ dell’affetto e della considerazione che il padre gli ha sempre somministrato con troppa parsimonia, come se avesse paura di sprecarli, grazie anche al suo matrimonio; riesce ad accantonare e forse ridimensionare la colpa che gli resta comunque addosso dopo oltre vent’anni. Un giorno, però, gli si presenta l’occasione per rimediare il male che ha fatto: spaventato, si fa coraggio e torna a Kabul, che ora è in mano ai Talebani e non lo accoglie come si sarebbe aspettato. Tutti i suoi ricordi sono sovrastati da un paesaggio desolante. Il cacciatore di aquiloni è un romanzo sul contrappasso, che non cessa di tormentare il protagonista per tutta la sua durata. La colpa da cui muove l’azione è grave, e altrettanto dolorose sono le prove che Amir deve affrontare in seguito. Sembra quasi che non potrà mai più uscirne: la morte del suo passato sembra volerlo trascinare con sé e tingere anche il futuro. Si potrebbe pensare che se lo merita, ma si potrebbe anche credere che tutti vorremmo l’opportunità di riscattare i nostri peccati, senza essere giudicati troppo severamente. Ecco perché sarebbe ingiusto riporre questo libro sullo scaffale senza averlo finito.