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Rapidi e invisibili, i sommergibili hanno solcato le acque turbolente del Novecento, lasciando dietro le proprie eliche una scia di drammi, tragedie, eroismi e passioni. Hanno attraversato le maggiori guerre del secolo modificandone sia i destini sia le tecniche di combattimento. Ma soprattutto sono penetrati in profondità nel nostro immaginario. Non è difficile capire perché: le condizioni estreme della vita di bordo, il fascino inquietante degli abissi, la morte terribile a cui spesso sono andati incontro gli equipaggi. Le storie sui sommergibili non finiscono mai. In questo libro ne vengono raccontate otto, tra l'unità d'Italia e la fine della Seconda guerra mondiale, distanti tra loro ma con un forte filo conduttore: tutte coinvolgono imbarcazioni italiane o si sono svolte sotto i mari che bagnano la Penisola. Assistiamo, in ordine rigorosamente cronologico, all'invenzione del siluro a opera di un ingegnere inglese illuminato e pacifista emigrato a Fiume, al misterioso "furto" di un sommergibile della Regia marina da parte di un uomo che aveva deciso di sfidare l'Austria da solo; leggiamo delle imprese dell'U-12, affondato allargo del Lido di Venezia, e di quelle "passionali" del suo comandante, Egon Lercb, del mancato appoggio dei sommergibilisti al "Comandante" D'Annunzio nell'impresa di Fiume, e dell'avventura dei "pirati del Mediterraneo" che affondavano le navi della flotta repubblicana durante la guerra civile spagnola. Otto storie, con stili e approcci diversi.