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Gennaio 2020: in Italia si insinua il sospetto che la solita influenza proveniente dalla Cina sia qualcosa di più serio del previsto. Pare che il virus provenga da un pipistrello venduto al mercato degli animali vivi di Wuhan, anche se fioriscono le ipotesi più varie. Compaiono i primi casi nel territorio nazionale e a fine mese l'Oms dichiara lo stato di emergenza globale. La malattia ha un nome: Covid-19. Arrivano i primi morti, le misure straordinarie, le "zone rosse", il lockdown. Quello che per il calendario cinese è l'anno del topo, sarà ricordato come l'anno del pipistrello. In una Firenze spettrale, le cui strade sono state abbandonate prima dai turisti, poi dagli stessi cittadini al confino fra le mura domestiche, l'autore riflette sulle notizie quotidiane, sui bollettini ospedalieri, sugli slogan. Ma il suo diario, scritto con l'occhio ora commosso ora ironico del cronista chiamato a confrontarsi con la storia, ci racconta soprattutto lo smarrimento di un popolo di fronte a una minaccia terribile e misteriosa.