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Mettete un viaggiatore generalmente immaginario, più abituato a esplorare il mondo sui libri che con i suoi piedi, e con lui un figlio che sta crescendo alla svelta ma che ancora conserva intatti i suoi sogni di bambino. Aggiungete due biciclette in libertà, un'isola del Nord, la storia e la natura di un pezzo di Europa che sembra più lontana di una destinazione tropicale. Allora sì che viene fuori un viaggio come si deve. Tra storie di vichinghi e panini all'aringa, impossibili conversazioni in tedesco e nuvole che corrono lontano, un adulto e un bambino alternano pedalate e pensieri. Un viaggio di movimenti lenti e di irrinunciabili sorprese.