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"José Ángel Valente considera il poeta nella sua solitudine di fronte alla morte e al nulla, anche l'amore e la speranza possono rischiare il vuoto, all'assenza senza centro e senza voce. A repentaglio per lui anche la poesia, essendo spietata la sua impossibilità come davanti all'evidente torbido del male necessario o ineliminabile." (Gaetano Chiappini)