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Sulla base di un'ampia mole di materiale d'archivio, l'autore ricostruisce la vita e il pensiero di Ajmo Petracchi (1928-2001), esponente di quella generazione di sacerdoti che animò una delle più straordinarie stagioni del cattolicesimo fiorentino. Partendo dalle umili origini e dal mondo degli affetti familiari, la narrazione si sposta poi al periodo di studi in seminario e quindi all'ordinazione sacerdotale nel 1951 per mano dell'arcivescovo Elia Dalla Costa. Arrivano poi i primi incarichi e l'insegnamento di religione nelle scuole. Petracchi sarà poi direttore regionale di Azione Cattolica, direttore spirituale del Seminario Maggiore diocesano, delegato arcivescovile per l'Apostolato dei laici e infine vicario generale a fianco del cardinale Piovanelli. La sua morte nel 2001 priverà la città di una figura di eccezionali doti umane, spirituali e morali, come sottolineato dall'allora sindaco Leonardo Domenici che in una lettera all'arcivescovo Antonelli scriverà: "Scompare uno dei protagonisti della chiesa fiorentina".