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La poesia di Argì è immersa nella terra umbra cantata con profondo senso di appartenenza, in una armoniosa sintesi tra paesaggio, memoria e lingua, attraverso cui Giampiero Mirabassi compie un percorso a ritroso lungo i momenti dell'essere, in una ricerca interiore sostanziata da una profonda religiosità, non dispensatrice di certezze, ma carica di interrogativi e dai toni sommessi. In questa raccolta l'attenzione dell'autore si posa anche sull'ambiente ferito dallo sconsiderato agire dell'uomo, in un guardare il fuori da sé nella convinzione che sia proiezione di sé. E guardare vuol dire entrare nel profondo delle cose per cogliere l'essenza di ciò che sollecita i nostri sensi.