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Si curron le formiche rappresenta una personalissima ricerca di un tempo mai del tutto perduto, in cui i ricordi sono muliche, briciole metaforiche, nutrimento di cui le metapoetiche parole-formiche si cibano nel loro itinerario cadenzato e sinuoso, oggettivando nel loro andamento la processione di volti vecchi e nuovi che via via riemergono dagli angoli semibui della coscienza, ridelineando un simbolico paesaggio interiore. Questo procedere diventa un percorso verso casa, un ritorno alle radici del proprio essere. Sassolini o briciole, le parole-formiche cercano indizi, segni, simboli in un semiotico inseguimento del tempo già vissuto. E quando il Senso finalmente si rivela, è allora che esse corrono con affanno e stupore, catturandolo in scarabocchi d'inchiostro sparsi nero su bianco sul foglio, da cui i versi poetici.