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Tiberio Claudio Donato ha rivestito un ruolo del tutto marginale nell'ambito della filologia virgiliana antica, all'ombra del più conosciuto - e decisamente più influente - Elio Donato. Eppure, a differenza del commentario virgiliano di Elio, le sue Interpretationes Vergilianae hanno superato senza problemi il delicato passaggio della fase carolingia, giungendo pressoché indenni fino all'epoca della stampa. Il presente studio si propone di ricostruire la storia della tradizione manoscritta delle Interpretationes Vergilianae, dalla "protostoria" del testo fino alla pubblicazione delle prime edizioni a stampa. Lo scopo è quello di analizzare le principali problematiche filologiche che interessano il commentario, cercando al contempo di ricostruire il suo Fortleben in seno all'esegesi virgiliana medievale e umanistica.