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Perché la 'ndrangheta, considerata una volta la dependance della mafia siciliana e una rozza compagnia di pastori aspromontani, è riuscita a diventare in pochi decenni un'impenetrabile potenza mondiale della criminalità organizzata? Quanta parte ha avuto e ha, in questa escalation, la cultura sociale di una bellissima regione come la Calabria? Si può raccontare la 'ndrangheta come un esercito straniero che usurpa un territorio e un popolo, minandone la cultura innocente? O invece essa è diventata così forte anche perché trovò e trova alimento in un tessuto sociale non del tutto innocente? Nel luglio 1974 il bel Domenico, bagnino del Marinero, un mattino all'alba mentre prepara ombrelloni e sdraio per i bagnanti di fronte allo splendido mar Ionio in Calabria, troverà una misteriosa valigetta nera e avrà modo di vivere in prima persona le conseguenze di questa organizzazione criminale, tema portante di "Una tranquilla giornata al Marinero".