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Il bello che esiste è senza dubbio un manifesto alla vita, anche quando sembra che tutto sia difficile. In questa storia nessuno è un eroe, perché l'eroe quotidiano, Riccardo, il protagonista, è un buono, così come suo padre: i loro successi, fatti di piccoli traguardi, sono raggiunti grazie a un atteggiamento caparbio e umile e a una disciplina che solo le generazioni precedenti riuscivano a perpetuare. Ecco perché devono lavorare il doppio. Riccardo è un Risiko tra le Play Station. Una Panda in mezzo alle Ferrari. Un Ricky Cunningham in mezzo ai Fonzie. Il bello che esiste è una storia di provincia, a cavallo tra gli iconici anni Sessanta e i mitici anni Novanta, con destinazione Riccione.