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Salire su "Il treno di Paolo", racconto dal quale la raccolta prende il titolo, comporta la sospensione dell'incredulità e l'apertura verso connessioni altre, forse surreali o forse simboliche. Ognuna delle quaranta storie è un viaggio nelle crepe di nessi reali non più validi e traslati sul piano dell'assurdo: se resi scevri dalla loro colorata e poliedrica impalcatura paradossale rivelano però le tare, le debolezze e le passioni di ogni essere umano. Un'epopea quasi lisergica che sottilmente indaga e diverte, confonde e dà ordine a un mondo ellittico e sfuggente.