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Nella congiuntura storico-politica attuale, in cui crisi pandemiche e il drammatico precipitare della questione ambientale convergono nel mettere in discussione profondamente il modo con cui il pensiero e i comportamenti individuali e collettivi dell'uomo occidentale si sono rapportati alla natura, un gruppo di studiosi prestigiosi, italiani e francesi, torna a riflettere sul significato dell'opera di Maurice Merleau-Ponty, che alla natura ha dedicato la massima attenzione negli ultimi anni della sua attività. A lungo trascurata, la lezione del filosofo francese non era un appello a una natura vergine, né un rifiuto del lavoro umano o della civiltà o dell'importanza dell'uomo, ma l'invito a istituire un nuovo patto con la natura e fra gli uomini, al fine di rinnovare la tradizione europea, tesoro irrinunciabile per qualunque progetto storico futuro.