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Figura complessa e autorevole ma ancora oggi non compresa appieno, quella di Alfredo Casella (1883-1947). Oggi, a più di settant'anni dalla scomparsa, è tempo di restituirgli un posto di primo piano tra quegli intellettuali e artisti italiani che anche durante il Ventennio - periodo del quale egli fu attore sì ma anomalo, genuinamente anti-autarchico e sempre avversato dagli ambienti più retrogradi - scrissero pagine di storia della nostra cultura di cui andare orgogliosi: anima di quelle istituzioni - dalla Biennale di Venezia al Maggio di Firenze, alle Settimane e alla Chigiana di Siena - che più dialogavano con le realtà internazionali della musica, fu un Maestro per le generazioni che ricostruirono l'Italia del dopoguerra.