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Nelle settimane della grande apprensione per le sorti immediate e future di tutto lo spettacolo dal vivo, presentare la terza edizione dell'"Annuario della critica musicale italiana" non è un gesto schivo. Il volumetto (si) prende il valore e l'onere di essere, nel suo piccolo di libro per contenuto non generico, una sfida e un auspicio. Ribadisce che la presenza e azione di disturbo-proposta critica è una delle assunzioni di responsabilità e delle funzioni basilari dell'Associazione nazionale critici musicali. Nel momento in cui le riaperture di teatri e le riemerse occasioni musicali pubbliche sono accompagnate dal molesto sottofondo di fosche previsioni sulla sostenibilità di tutto il settore, reso fragile e attaccabile dalla mancanza di una legge organica e di un sistema di tutela finanziaria e sociale adeguato, il coraggio e lo sforzo che testimonia l'edizione dell'Annuario vogliono essere più dell'assolvimento di un impegno preso tre anni fa nei confronti dei colleghi, della piccola società giornalistica dei professionisti dell'informazione culturale, delle istituzioni musicali che hanno fornito la «materia» base, e dei lettori.