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"C'è stata grande tempesta di vento, scrive l'autore, il mare ha infranto le sue onde sulla barca scuola. Il contesto scolastico ha cavalcato la tempesta in questi due anni di Coronavirus. I dettati normativi, spesso scriteriati, hanno indotto la scuola verso rotte complesse. L'istituzione era una imbarcazione già colma di falle, diffuse norme si sono infrante sulle sue fiancate, provocando spesso maggiori danni. È mancata una ventata di favore, d'intervento strutturale. Nulla è mutato in meglio. Dall'innovazione sterile e inopportuna dei banchi a rotelle si è passati al movimento allegro moderato dei valzer eterogenei di aperture e chiusure, alle modalità della pratica didattica in e senza presenza, alle decisioni monolaterali a bruciapelo. Da annus horribilis, nella favola d'una estate, confortati dalla speranza, ci orientiamo a un annus mirabils, malgrado la sempre più preoccupante minaccia varianti. Dai cumuli di macerie può nascere un fiore. Auspichiamo nell'esodo, senza più chiusure e restrizioni, con la speranza del conforto che concede coraggio nella sofferenza..."