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"Ki en in sumero significa 'il signore della terra o il signore del luogo'. La storia inizia con un personaggio che il destino fa arrivare al Nuraghe di Grutt'i acua, nell'isola di Sant'Antioco, unico tra gli altri Nuraghe ad aver un laghetto sorgivo, riserva d'acqua per gli abitanti del villaggio. Dalla parola 'suméri' che in lingua sarda significa 'il padrone', e di altre parole sarde che stranamente hanno significato nell'antica lingua del popolo sumero, ho ipotizzato che intorno al 1800 a.C. i sardi conoscessero e parlassero questa lingua. Infatti sulla copertina del libro ho messo due glifi cuneiformi il cui significato è: cielo/dio, e me (i me sono le tavole dei destini, cioè le regole di governo e del potere in possesso agli dei di Sumer). Il significato compiuto dei glifi è: 'dal cielo/da Dio il destino'." (L'autore)