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La "voce" di Monica Quargnali arriva al lettore nitida e limpida, purificata da qualsiasi ridondanza e scevra di qualsiasi autocompiacimento, dalle pagine della silloge Ho spalancato le porte ai suoni dell'anima. Sono strazianti i giorni dell'addio, è sempre breve il viaggio che si fa con la persona amata, per quanto possa durare ed è terribile la cesura della morte che rende le cose non dette e non fatte impossibili da dire e da fare, anche se il "noi" continua ad essere un "noi", un'assoluta presenza. È però giusto cercare un nuovo esistere, è giusto lasciare andare chi non c'è più anche se non si sa dove, in un possibile "oltre" fuori dal tempo. Solo così, piano piano, il ricordo si fa più lieve, il "noi" lascia posto all'"io", nella forza dell'amore passato si trova la forza per accendere la speranza, per vivere il tempo che resta. Ma l'amore non finisce, si trasforma, è "presenza in assenza".