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Il libro mette a fuoco la natura interdisciplinare dell'astronomia, la sua appartenenza alla terza cultura, e la naturale predisposizione delle donne alle scienze interdisciplinari. Inoltre mette in rilievo come le donne siano state da sempre penalizzate dalla contrapposizione tra culture umanistiche e scientifiche e tenute lontane dall'ambito della scienza, l'astronomia, la scienza più antica ha le caratteristiche di una terza cultura perché le sue radici affondano nel racconto del mito e nella misura delle osservazioni. Questa idea é sviluppata con l'approfondimento delle origini dell'astronomia nei popoli primitivi e dei suoi legami con la mitologia e poi con la considerazione di come nell'evoluzione della cultura essa abbia mantenuto forti rapporti con la poesia, la religione, la psicologia. Attraverso una piccola galleria di donne astronome che nei secoli hanno lavorato all'ombra di uomini, viene indicato il problema dello scarso accesso che storicamente le donne hanno avuto alle scienze Sono citati gli studi più recenti nelle neuroscienze che dimostrano che non esistono differenze tra i sessi in quanto a performances intellettive, e che quindi il radicato pregiudizio che le scienze siano "roba da uomini "debba essere superato. Con l'analisi della multidisciplinarietà nella ricerca e in particolare nell'astronomia, scienza che propone per i suoi oggetti di studio metafore molteplici, e dell'ipotesi che le donne siano più interessate e versate per gli studi interdisciplinari, si giunge alla conclusione che una scienza nuova, interdisciplinare e inserita in un terza cultura possa fornire alle donne un punto di accesso privilegiato che nel futuro ci porterà al superamento della minor rappresentatività femminile nel campo scientifico. Prefazione di Beatriz Garcia.