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Durante la Grande Guerra alcune reclute vengono trasferite in una caserma periferica, lontana dalla prima linea, sulle rive del Piave. Il prezzo da pagare per evitare i pericoli del fronte è quello di ubbidire all'ossessione del colonnello Alfieri di voler costruire una vera Fortezza per pareggiare un suo antico e inconfessabile debito di guerra, a qualsiasi costo. I lavori procedono con fatica tra insoddisfazione, incidenti e sabotaggi, in un equilibrio instabile, dove nulla è come appare e che si rompe solo al crollo del fronte a Caporetto. Da quel momento, le giornate di soldati e ufficiali vengono scandite dall'attesa del nemico e dal rumore dell'esercito austro-ungarico che avanza, mentre termina l'illusione di essere lontani dalla guerra. L'inganno della Fortezza stessa, e delle persone che la abitano, diventa chiaro a tutti. Italiani e austriaci.