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Tre storie, distanti nei luoghi e nei tempi, si incrociano in un intreccio sapiente, ricco di continui colpi di scena. Dalla Ferrara di Alfonso d'Este il lettore segue due padri gesuiti, Rodolfo d'Acquaviva e Antoni de Montserrat, che viaggiano nell'India della seconda metà del Cinquecento per incontrare il potente sultano Akbar, il Gran Mogol, nella sua capitale, Fatehpur Sikri. Ai nostri giorni si svolge la storia d'amore tra Catherine Mercier e Giulio Corsi, lei assistente di un grande maestro indiano, il professor Surendranath, lui docente di Storia dell'arte a Venezia. A far da collante un misterioso dipinto e una rete di spietati assassini, su cui indaga il commissario Chetan Krishan della polizia di Mumbai. Un inedito Raffaello, colto nella sua dimensione intima, completa il mosaico.